Ritratto di mia moglie Anna è un dipinto ad olio su tavola di cm 70x100, realizzato nel marzo del 2004.
Per un artista dallo stile classico, affrontare un ritratto significa tenere, sì, sempre presente il concetto di verosimiglianza col soggetto da raffigurare, ma significa soprattutto inserire nell'opera la propria impronta personale. E non è tutto. Il messaggio che deve immancabilmente fornire l'arte del ritratto è ben espresso, solo se l'artista riesce a cogliere quei caratteri che riescono a far parlare l'anima del personaggio raffigurato. La morfopsicologia, nella ritrattistica, permette di afferrare i pensieri reconditi di ogni soggetto; inoltre, combinata con la fisiognomica, permette anche di indagare i moti dell'animo. Siccome il ritratto non è solo un genere pittorico come tanti altri, ma è la raffigurazione della percezione che un arista ha di una determinata persona, ecco che un buon ritratto è tale solo se l'artista riesce a trasferirsi nell'Iperuranio platonico, ossia in quel mondo immaginario descritto dal grande filosofo ateniese, per andare a ghermire la spiritualità del soggetto da dipingere. Questo ritratto di mia moglie è uno dei miei lavori più ammirati.